Giulio

Nel 1978, a 16 anni, vivo una storia molto simile a quella raccontata nel film RadioFreccia: un gruppo di amici, mezzi molto di fortuna, mettiamo in piedi una piccola radio di paese. Da quel momento in poi si sviluppa una passione totalizzante, e non mi staccherò più dal mondo radiofonico.

L’emittente – Radio Casale Popolare – riesce a (soprav)vivere come tante piccole radio locali per molti anni dandomi la possibilità di fare la necessaria esperienza non solo come conduttore radiofonico, ma anche in tutti gli altri aspetti che sono parte della vita di una radio. Fin dall’inizio le trasmissioni condotte sono legate alla musica rock.

 Nel 1989 passo alla emittente principale della mia provincia, Radio Lodi, e lì penso da subito un format che prevede spazio per tutta quella musica che possa in qualche modo essere riportata al rock (prendendo il termine rock nella più ampia accezione possibile). L'obbiettivo è di prestare attenzione a quanto di più nuovo, innovativo, particolare, strano si trovi in giro; ma anche quello di riscoprire pezzi o artisti dimenticati del passato; c'è anche una attenzione forte alla scena emergente italiana con uno spazio dedicato ai demo ed alle prime produzioni indipendenti di quegli anni. Fin da subito la trasmissione si chiama ECLETTICA, come continua a chiamarsi ancor oggi su RockFM.

A RockFM ho iniziato a collaborare da fine 1994, dopo che Marco Garavelli aveva avuto la possibilità di ascoltare un nastro sul quale avevo registrato alcuni estratti delle mie trasmissioni. Oltre ad ECLETTICA in passato ho anche condotto la classifica italiana e ho aperto le trasmissioni in voce della mattina con “Primo Contatto” dalle 7 alle9.

Il primo format  di ECLETTICA prevedeva “Demolition” (la rubrica dedicata al sommerso della scena italiana; è vanto personale aver trasmesso nel corso degli anni passati nomi al momento assoultamente sconosciuti e poi assurti a ben diversa fama come Scisma, Bugo, Davide Van De Sfroos, Negramaro, Shandon, etc) e “Profumo di Vinile” (lo spazio dedicato espressamente alla trasmissione di materiale sul vecchio supporto fonografico); inoltre erano frequentemente presenti interviste con artisti italiano o stranieri.

Poi con piccoli cambiamenti, di stagione in stagione, il format di ECLETTICA ha assunto la sua particolare veste attuale.

 

A dimostrazione di quanto qui sopra raccontato, riporto due mail come spiegazione di cosa sia ECLETTICA e di come venga vissuta da chi l’ascolta; il primo è di un’ascoltarice ricevuto nel 2003:

"…é stato proprio l’effetto della luna di stanotte, che mi ha fatto ricordare il mio primo incontro con ECLETTICA, e mi è anche venuto in mente di non avertelo mai raccontato. Sai, non posso definirlo un colpo di fulmine o, almeno non nella tipica accezione del termine. Penso che fu come aver trovato qualcosa che non mi rendevo conto di stare cercando. Sapevo che le solite cose che ascoltavo mi davano una sorta di piacere, ma era effimero e incompleto, sfuggevole. Ne ero stanca, ma non avevo nessuna idea di che forma sonora potesse avere la mia via di fuga, la mia rinascita musicale. E poi, una sera, quasi per caso, la musica di ECLETTICA. Diversissima da tutto ciò con cui mi riempivo le orecchie, talmente diversa da non sentirla mia, eppure così attraente. L’ascolto non durò per più di due brani. Provavo una sensazione stranissima, sembrava quasi che mi portasse a rinnegare la mia intera collezione di cd. Non poteva essere.

E infatti così non era. Semplicemente ero giunta a un altro stadio, un ulteriore passo in avanti. Quello che ascoltavo prima di ECLETTICA, in un certo qual modo continua a piacermi, solo che mi fornisce sensazioni meno intense, forse più legate al passato che al mio presente. Quanto a ECLETTICA, mi ci volle un bel po’ per non uscirne almeno un po’ stordita, per goderne appieno. E quanto a te, beh, non mi nascondo: non sapevo se ritenerti un pazzo coraggioso, un alieno affascinante o una persona fortemente più sensibile della massa. Ora lo so: sei un po’ tutte queste cose messe insieme! "

Il secondo è da parte di un ascoltatore, ricevuto nel 98::

"Perchè mi piace così tanto ECLETTICA?
Hai presente quando mangiavi gli ovetti Kinder e ti usciva una sorpresa nuova, che ancora non avevi sul tuo scaffale? La tua trasmissione mi riporta a quello stato d'animo, il martedì e il giovedì sera è una specie di Paese dei Balocchi a livello musicale, nessuno può immaginare cosa potresti proporre, ma tutti sanno che possono fidarsi di te, che tirerai fuori dal cilindro qualcosa di vecchio o di nuovo ma sempre sorprendente, fuori da qualsiasi binario, la fine di ogni pezzo è una sorta di punto di biforcazione, non sai che traiettoria potrebbero prendere i suoni&ultrasuoni da qualche secondo in poi, ho sentito musica che è possibile che non ascolti mai più, scosse anomale che si dimenticano prima o poi, anche se ti hanno colpito, se non hai modo di risentirle.
ECLETTICA è una specie di laboratorio di scienziato un po' pazzo che tuttavia conosce alla perfezione, meglio di qualunque altro, i composti chimici che si appresta a mescolare in forme inusuali, nuove,originali.
ECLETTICA non può essere un sottofondo per qualcosa che stai facendo: devi fermarti, interrompere il tuo daffare, metterti un po' a letto, aumentare leggermente il volume, spegnere la luce e cominciare a viaggiare, senza bisogno di marja o altro (comunque con una cannetta il tuo programma diventa 'ecletticissima') .
E' la trasmissione giusta nella radio giusta."